Natale dove sei?

Il titolo, è una domanda che mi pongo in questo periodo natalizio riscontrando che il consumismo la fa da padrone, almeno nella facciata. I media diffondono immagini delle città illuminate , vie con addobbi colorati e anche enigmatici (in centro città), abeti di Natale anche rinsecchiti e palme (?), e periferie un po' squallide Ma la facciata consumistica non basta. Si riscontrano anche divieti di canti di Natale nelle scuole, no ai Presepi  o presepi strani, e altro che rispetti tale periodo dell'anno.La tradizione del Presepe è nata in Italia (San Francesco nel XIII secolo), l'albero è di tradizione celtico- europea, quindi non comprendo coloro che "colpiscono" la nostra tradizione, cultura, arte e … sentimenti, che sono momenti della vita interiore persistenti al mondo degli affetti e delle emozioni. E anche indicativi del carattere o dell'etica individuale e, non ultimo, di sensibilità. Mi sembra di ravvisare un certo "cedimento" di tutto questo insieme che, personalmente, chiamo valori. Sia ben chiaro, le scelte debbono essere personali, non imposte, ma nemmeno  negate. E allora: Natale, dove sei?

Gianpiero Dèlmati