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UNO SCORCIO DELLO STAFFORA – poesia di Angela Battaglia

UNO SCORCIO
DELLO STAFFORA

L'acqua scorre su
un letto di sassi.
E saltellando si increspa
e ondeggia.
Le spighe fiorite, viola,
si muovono al vento tenue
di un'estate collinare.
Altre spighe, gialle,
troneggiano ai bordi di
un fiumiciattolo
di cui non so il nome,
e saprò il nome.
E, saprò, che dove lo sguardo
si alza, e va lontano, le case
lontane, sono a, Nazzano.
So, ora, che la vita scorre
con gli alti e bassi
di un sassoso percorso.
So, ora, che i macigni,
insormontabili,
rimangono, come quel
mucchio di rottami
buttati nell'acqua da
chi non ha un rispetto
ambientale.
So, ora, e vorrei non sapere,
che a volte l'interesse
pospone l'amicizia che,
a volte, soccombe e scompare.
So ora, e vorrei non sapere,
che l'immoralità ferisce l'etica
e la vorrebbe annientare.
Ma, è dolce il caldo tiepido
della sera, dolce,
come una coscienza serena,
nella quale, all'inizio
della sera, non trovi falli
per cui ti debba vergognare.
Non hai buttato tu
quei rottami,
non hai insozzato ambienti,
non hai carpito niente a
nessuno. E, quando hai potuto dare,
è per il gusto di dare.
Ed è dolce la sera di ogni
estate. Ed è civiltà. Ed è
rispetto verso te stesso
e il prossimo.
Ed è amore verso la gente tutta,
tuoi simili, ai quali,
quando li incontri potrai
guardarli, con dignità, in viso:
porgendo la mano.

Angela Battaglia

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Prima pubblicazione sul quotidiano "La provincia pavese" nel 2002

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