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DUE GIORNI A BUDAPEST – di Angela Battaglia

DUE GIORNI A BUDAPEST
marzo 1991
VARTA BATTERIEN va su e giù
su una locomotiva trenino.
Più in là,
non sembra scorrere,
ma piuttosto incresparsi
in larghe chiazze
e non è blu il Danubio,
ma rispecchia nell'acqua,
ora, un cielo
monotonamente uguale.
Il cappotto della donna
è azzurro; il cappellino
è chiaro.
in piedi, un pò chinata,
poggia le braccia
al muretto antecedente
il letto ampio dell'acqua.
In alto, sul lato opposto,
e a sinistra, la statua
della principessa Sissi può far
riposare quelle mani alzate
in cerca di libertà
per un popolo oppresso.
Il trenino giallo, con
la base bianca che poi
si interrompe per le ruote,
è la seconda volta che passa.
"Varta batterien", pubblicità
visiva e ambulante
scivola su rotaie
lucide e consunte.
Macchine parcheggiate,
pulman che dall'alto
dell'hotel sembrano
un pò giocattoli.
E un bimbo corre veloce
sul marciapiedi affollato.

"I soldati russi
non ci saranno più".
Andranno via.
E le caserme bianche
saranno case bianche
per i cittadini poveri
ungheresi. Era forte,
possente, fiero d'amore
per la sua terra,
grato per gli elogi
al suo popolo, il vicino
di tavolo di ieri sera;
Daniel?
Il Ponte Delle Catene porta
le auto in pochi minuti
da una parte all'altra del fiume,
Per gli occhi basta un attimo
e si prosegue a scrutare cupole
verdastre, castelli rifatti,
– dopo una 2° guerra mondiale –
che poggiano su piccole
alture.
Si può procedere poi
continuando lo sguardo verso
l'intersecata salita.
Fa freddo.
La donna è ancora ferma
sull'angolo cintato
con la ringhiera verde.
Giù c'è il Danubio:
lo guarda.
Il fiume scorre, o si increspa,
o danza come nei movimenti
dei balli popolari ungheresi,
o accoglie macchie oleastre
del  motoscafo  fermo. . . ,
ma prosegue vario e
insistente senza stancarsi
mentre felice e risollevato
sembra il suo popolo ungherese
senza più il Patto di Varsavia.
               
"Andranno via".
E da una piccola cozzaglia
di stemmi di partito
e colbacchi usati,
un giovane alto e biondo
di nazionalità russa,
non più soldato
di guarnigione a Budapest,
da quando arriverà aprile
e tornerà nella sua terra,
ieri offrì per 1000 fiorini,
per me simbolo
di rapporti fra genti,
con la data d'acquisto
segnata sulla base,
un piccolo busto di Lenin.
Angela Battaglia

DUE GIORNI A BUDAPEST –  viene pubblicata su Comunicazione e Forme nel mese di aprile 2014 – 

 Prima pubblicazione su Prevenzione Cardiovascolare nel 1991

Seguono immagini da scanner

interno di copertina Prevenzione Cardiovascolare MAGGIO 19911- Due giorni a Budapest Marzo 19912- Due giorni a Budapest Marzo 19913- Due giorni a Budapest Marzo 1991

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