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IL TRAGUARDO DI NOME GIUSTIZIA, in ricordo di Yara Gambirasio e Cristina Omes, e dei suoi due figli –

IL TRAGUARDO DI NOME GIUSTIZIA in ricordo di Yara Gambirasio e Cristina Omes, e dei suoi due figli –

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Lara Respizzi, personaggio di fantasia del racconto Una storia immorale
del quale sono stati pubblicati soltanto alcuni episodi tra cui La verità arriva sempre alle persone
http://www.formedicomunicazione.com/il_racconto_del_mese_di_ott_2007.htm
inserito poi nella raccolta alla home page di comunicazioneeforme.com
avrebbe scritto questa mattina, martedì 17 giugno 2014, al coniuge Vitaliano Respizzi, compromesso nell'invenzione narrativa in reti di adulterio: “Grazie per non avermi ancora ammazzata.”.
Il Giornale, in edicola oggi, ha dato il titolo “Schifezze di uomini” all’articolo in cui ha accorpato la svolta raggiunta dagli Inquirenti alle due storie di cronaca: catturato Massimo Giuseppe Bossetti, 44 anni, coniugato e con tre figli, presunto assassino della giovanissima Yara Gambirasio; e, fermato e poi tradotto nel carcere di Pavia, Carlo Lissi, 31 anni di età, presunto omicida della moglie e dei loro due figli.
Carlo Lissi ha incominciato a confessare nell’interrogatorio di ieri, soltanto quando gli Inquirenti gli hanno tirato in ballo le sue attenzioni pressanti verso una collega d’ufficio. Coniugato da sette anni, Carlo Lissi, ha incominciato a “confidare” alle Forze dell’ordine che, senza legami della moglie Cristina Omes, trentottenne, della figlia Giulia di cinque anni e mezzo e del figlio Gabriele di 20 mesi, mandati al Creatore a coltellate, e poi buttata l’arma del delitto in un tombino, il presunto sterminatore della sua famiglia non avrebbe avuto ostacoli per “costruirsi”, pazzo d’amore com’era verso la sua collega, un’altra famiglia.
I due tragici fatti delittuosi, di Brembate, Bergamo e Motta Visconti, Milano hanno vittime femminili che suscitano tenerezza: Yara, con i suoi tredici anni di età, e Cristina la moglie assassinata che mentre l’accoltellatore infieriva coi suoi colpi, addirittura subito dopo aver fatto l’amore con lei, lei lo guardava e gli chiedeva il perché.
Cristina probabilmente non sapeva che nella mente del marito Carlo Lissi, definito piacione e dedito alle galanterie, si era andata favoleggiando una love story, che anche lui dice non corrisposta, con una più giovane collega d’ufficio. Love story o non love story, che, secondo un ragionamento anomalo avrebbe dovuto annientare, per sostenersi, addirittura tre vite.
“La verità arriva sempre alle persone” in molti casi. Ed è il caso. E sono i due casi. Perché, in questi due casi, non considerando quelli risolti che spesso non arrivano alla nostra conoscenza, è evidente che è grazie all’operatività all’unisono di Forze dell'ordine e Magistratura e alle loro strategie investigative, che il traguardo di nome Giustizia potrà essere o semplicemente sfiorato oppure perfettamente, con maggiore gratitudine, raggiunto.

Angela Battaglia

 

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