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LA TECNICA A TAVOLOZZA – Metodo di scrittura visiva iniziato sul giornale Comunicazione e Forme nel settembre 2004

tavolozza 

La tecnica a tavolozza

Metodo di scrittura visiva iniziato sul giornale “Comunicazione & Forme” nel settembre 2004

 Luglio 2006 pima pubblicazione sul giornale Comunicazione e Forme al sito  formedicomunicazione.com

La tecnica a tavolozza – Metodo di scrittura visiva iniziato sul giornale "Comnicazione & Forme" nel settembre 2004; Autori: Angela Battaglia, Gianfranco Russino, Walter De Maria, Maria Richichi, Manuela Pilloni

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Autori: Angela Battaglia, Gianfranco Russino, Walter De Maria, Maria Richichi, Manuela Pilloni.

Le parole colorate: Esteticita’ e significati:

Le parole colorate sono elementi fondamentali alla tecnica di scrittura visiva intrapresa nel settembre 2004 dal giornale “Comunicazione & Forme”, sperimentalmente con un solo colore in più dei soliti neri.
In seguito, nel febbraio 2005, nell’articolo “Il cognome esclusivo” http://www.formedicomunicazione.com/il_cognome_esclusivo.htm
i colori in più diventavano 2: all’azzurro si aggiungeva il verde.
Oltre all’aspetto estetico-visivo nasceva l’esigenza della “distinzione”; distinguere, cioè, una persona da un’altra, evidenziandola con le parole colorate.
Le parole colorate prendevano la caratterizzazione di “tecnica a tavolozza” (maggior numero di colori) soprattutto nella comunicazione interna tra Direzione e Web master nella fase dell’impostazione degli articoli e il conseguente inoltro per mail.
In questa fase comunicativa interna ancor più utile si dimostrava acquisire un linguaggio di scrittura che, andando ad aggiungersi al significato letterale, ne velocizzasse:
1) la trasmissione
2) la decodificazione
3) la comprensione
4) l’applicazione
nel processo di trasmissione interna tra Trasmittente e Ricevente.

L’uso delle espressioni colorate in blu e verde è molto bello ed è visibile nelle pagine “Risultati” dei Motori di Ricerca. Altre importanti fonti informative, poi col tempo, si adeguono e ne seguono l’applicazione [a confronto, a fondo pagina: stampa 9 maggio 2005; stampa 28 luglio 2006].

Tornando alle sezioni del giornale “Comunicazione & Forme”, nell’articolo del mese di marzo 2005, “DIETRO LE QUINTE – Gli errori colorati”, http://www.formedicomunicazione.com/dietro_le_quinte.htm
troviamo altri colori a tavolozza: blu, rosso, viola.
Il colore rosso, qui, indicava visivamente un errore da correggere, mentre il viola trasmetteva leggerezza e rapporti cordiali.
I COLORI andavano a formare unità di contenuto operativo e interpersonale.
L’uso di uno stesso colore categorizzava, classificava, omogeneizzava.
L’area era circoscritta all’impostazione di un articolo. Alcune regole rimanevano poi invariate e venivano applicate all’impostazione di altre “unita”. Il blu veniva usato, sempre più spesso,
con inizio a febbraio 2005 nella Rubrica di Gianfranco Russino “Comunicazione Visiva – Edizione Speciale”: Joaquin Navarro-Valls
http://www.formedicomunicazione.com/comunicazione_visiva_edizione_speciale_febbraio_2005.htm
per i titoli e le didascalie.

Bianco, azzurro e giallo http://www.formedicomunicazione.com/il_racconto_del_mese_mar2005.htm
colorano rispettivamente le tre parole del titolo “Biancolina, Azzurrina e l’Arcobaleno”.
Nella didascalia dell’arcobaleno, qui, ogni lettera ha un colore diverso.

Utilizzo del colore bordeaux, viola, blu, ma omogeneità strutturale nell’uso dei colori, si ha, nello stesso mese di marzo 2005,
http://www.formedicomunicazione.com/la_tesi_di_laurea.htm
nella sezione “La Comunicazione come Disciplina”.

Testo tutto blu
http://www.formedicomunicazione.com/il_racconto_del_mese_di_ott2005.htm
è nel racconto “Il colore della Scala”

Nell’articolo “Il Copia e Incolla”, giugno 2005
http://www.formedicomunicazione.com/il_copia_e_incolla.htm
venivano usati, esteticamente, il verde e il rosso. Due colori “al semaforo”, interpretativamente molto utili per altre funzioni interne tra cui stesure in collaborazione tra coautori.

Nella sezione “Poesia e Computer”
http://www.formedicomunicazione.com/poesiaso.htm
venivano distinte, con i colori, le traduzioni delle poesie. Infatti a ogni Lingua (Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese) veniva abbinato e applicato nel titolo, un proprio specifico colore.

La tonalità rosa, ne “Il cuore vince”, racconto del mese di maggio 2006,
http://www.formedicomunicazione.com/il_racconto_del_mese_di_mag_2006.htm
riprendeva la colorazione dominante dell’immmagine che accompagnava il testo rendendo visivamente gradevole ed uniforme la pagina pubblicata.

Il metodo dei colori al semaforo vedeva in seguito in ordine di tempo una sua spiegazione metodologica- “ Per aggiunte usa il colore verde, per togliere usa il colore rosso…” – proprio nell’articolo “Il semaforo, metodo dei colori” nel giugno 2006:
http://www.formedicomunicazione.com/il_semaforo.htm

Altre applicazioni del colore verde, visivamente piacevole, sono state utilizzate per titoli e didascalie (omogeneità in uno stesso servizio giornalistico) http://www.formedicomunicazione.com/comunicazione_visiva_per_immagini_lug_2006.htm
in “Comunicazione Visiva per Immagini” di luglio 2006

Anche il colore arancio, estrapolato dalla “tavolozza” o gamma dei colori, trova all’interno del giornale una sua legittimata esposizione.
C’è da considerare anche che, all’osservazione, la sezione “Relazione, Tesi, Saggi” sembra non “gradire” all’interno delle sue pagine “estranei” interventi colorati, per cui permane consolidata l’omogeneità tradizionale dei caratteri in nero.

L’ANALISI progressiva, per quanto è stato possibile in ordine di data, ha interessato le seguenti sezioni del giornale “Comunicazione & Forme”:

– Articoli e Servizi Particolari
– Il Racconto del Mese
– Poesia e Computer
– Comunicazione Visiva per Immagini
– La Comunicazione come Disciplina
– Relazioni, Tesi, Saggi

PERIODO considerato: Anni 2004, 2005, 2006

OBIETTIVI raggiunti:
• gradevolezza visiva delle pagine pubblicate
• arricchimento di significati al linguaggio della scrittura
• un metodo di lavoro “velocizzante” tra coautori.

Obiettivo secondario: la soddisfazione del consenso professionale nell’aver constatato, di recente, che altre fonti informative stanno inserendo “le parole colorate” nelle attuali pubblicazioni.

CONCLUSIONI
L’uso delle parole colorate, a nostra esperienza, dà esteticità visiva alla pagina pubblicata e, quando l’applicazione è metodologica, trasmette tra coautori e collaboratori gli stessi significati.

Di seguito: Stampa 9 maggio 2005 e Stampa 28 luglio 2006

corriere della sera Ricerca stampa 9 maggio2005
Stampa 9 maggio 2005

corriere della sera Archivio storico Angela Battaglia stampa 28luglio2006

Stampa 28 luglio 2006.

Settembre 2016 Inserimento lavoro scientifico in formato pdf,

a cura della Redazione

 

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